Pier Paolo Pasolini
I problemi non si risolvono, si vivono.
La passione non ottiene mai il perdono.
I beni superflui rendono superflua la vita.
Una religione cattiva è sempre una religione.
I diritti civili sono in sostanza i diritti degli altri.
Bisogna essere molto forti per amare la solitudine.
La verità non sta in un solo sogno ma in molti sogni.
Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'aver amato, non l'aver conosciuto.
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
La morte non è nel non potere più comunicare, ma nel non potere più essere compresi.
Il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili in Italia.
Nel quartiere borghese c'è la pace di cui ognuno dentro si contenta, anche vilmente, e di cui vorrebbe piena di ogni sera l'esistenza.
Non è affatto vero che io non credo nel progresso, io credo nel progresso. Non credo nello sviluppo. E nella fattispecie in questo sviluppo. Ed è questo sviluppo che da alla mia natura gaia una svolta tremendamente triste, quasi tragica.
Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.
Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l'erba, la gioventù. L'amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.
La serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia! Come ci si può vantare della propria serietà? Seri bisogna esserlo, non dirlo, e magari neanche sembrarlo! Seri o si è o non si è: quando la serietà viene enunciata diventa ricatto e terrorismo!
Negli insegnamento che ti impartirò io ti sospingerò a tutte le sconsacrazioni possibili, alla mancanza di ogni rispetto per ogni sentimento istitutivo. Tuttavia il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in brutti e stupidi automi adoratori di feticci.
Che cos'è che ha trasformato i proletari e i sottoproletari italiani, sostanzialmente, in piccolo borghesi, divorati, per di più, dall'ansia economica di esserlo? Che cos'è che ha trasformato le 'masse' dei giovani in 'masse' di criminaloidi? L'ho detto e ripetuto ormai decine di volte: una 'seconda' rivoluzione industriale che in realtà in Italia è la 'prima': il consumismo che ha distrutto cinicamente un mondo 'reale', trasformandolo in una totale irrealtà, dove non c'è più scelta possibile tra male e bene. Donde l'ambiguità che caratterizza i criminali: e la loro ferocia, prodotta dall'assoluta mancanza di ogni tradizionale conflitto interiore. Non c'è stata in loro scelta tra male e bene: ma una scelta tuttavia c'è stata: la scelta dell'impietrimento, della mancanza di ogni pietà.
La rabbia è il primo rifugio degli impotenti.
Chi è felice rende felici gli altri.
È strano come si possa essere infelici per niente.
La vita è sempre troppo corta per chi ne gode.
Ma tutto ciò che nasce, nasce vecchio.
Quando non ho ragione mi arrabbio. Quando ho ragione mi incazzo.